Sono entrato all’interno di InfoAgrigento.it nel marzo del 2009. Pioveva al viale della Vittoria mentre aspettavo Andrea Messina e Pietro Fattori. Di Andrea mi aveva parlato bene mio fratello, Pietro lo conoscevo per via delle tante trasmissioni da lui curate su Teleacras, quando ancora aveva un senso realizzare dei reportage ad Agrigento.
Tutti e due erano ben motivati. Da poco avevano fondato il sito e l’obiettivo era uno solo: portare qualcosa di nuovo in città, sfruttando la diffusione del web che oramai era, sul finire dei 2000, a portata di tutti. Dopo quell’incontro di fatto InfoAgrigento.it è diventata la mia seconda pelle. A volta mi è balenata l’idea di inserire il nome del sito nella mia carta di identità. Negli ultimi 12 anni non c’è stato evento che abbia messo in secondo piano la mia identificazione con InfoAgrigento.it.
Persino l’università è passata subito in sordina. Non appena possibile, scendevo da Palermo anche solo per il piacere di seguire una conferenza stampa, fosse anche per la presentazione di una candidatura al consiglio comunale di un paese disperso nei Monti Sicani.
Rinunciare al marchio InfoAgrigento.it non è certo quindi opera semplice. Non lo è per me, come non lo è per Andrea e per Pietro. Non lo è per Roberta Barone, anche lei attratta dal gusto di passare dalla redazione non appena possibile. E lei, a differenza del sottoscritto, già a 18 anni non si accontentava di improvvisate conferenze stampa, ma aspirava ad organizzare convegni sull’Euro e inseguiva tutti i big della politica nazionale che in tempo di campagna elettorale si ricordavano dell’esistenza di Agrigento.
Non lo è per Sofia Dinolfo, entrata in famiglia in punta di piedi e in grado di portare sul web la sua decennale esperienza con la televisione. Non lo è per Denise Inguanta, ultima, ma solo in ordine di tempo, ad aver ottenuto il tesserino con le insegne di InfoAgrigento.it. Non è facile per nessuno, ma è una decisione presa di comune accordo.
I tempi, rispetto al 2009 e rispetto anche a pochi anni fa, sono cambiati. Sono cambiate le vite di tutti noi protagonisti della redazione. Si lavora fuori oppure in contesti esterni ad Agrigento. Ma a cambiare è stata anche l’informazione. I social hanno modificato tutto. Prima si lavorava in una città e tutto ruotava attorno a quello che accadeva in quel determinato territorio. Il raggio d’azione di una tv locale o di un sito locale rimaneva confinato a volte anche nel singolo quartiere di pertinenza.
Oggi non è più così. Da ogni singola postazione è possibile comunicare con il resto del mondo. E ogni singola città non può essere più considerata come mondo a sé stante. Parlare ad Agrigento di Agrigento è opera molto limitativa e limitante. Non in grado di mostrare il punto di vista locale al resto del mondo.
L’obiettivo è quindi parlare non più ad Agrigento, ma da Agrigento. Un po’ come la generazione precedente alla mia ha iniziato a fare quando ancora non esisteva internet. Negli anni ’60 e ’70 molti ragazzi si sedevano in alcuni magazzini del centro storico e comunicavano via etere con un baracchino. E con questo nuovo sito cercheremo di essere, nel nostro piccolo e dalla nostra postazione agrigentina, un nuovo baracchino.
Agrigento sparisce nel nome, ma non nell’identità. Il progetto messo in piedi da Andrea e Pietro, affidatomi nel 2016, prosegue da Agrigento ma cambia il suo punto di vista. Proveremo a comunicare con il resto del mondo, portando l’esperienza assunta in provincia in altri ambiti.
Non è un caso che nella nostra nuova homepage abbiamo mantenuto il link da dove sarà sempre possibile consultare tutto l’archivio di InfoAgrigento.it. Si comincia con una nuova sfida. Buon lavoro a noi. E grazie già da adesso a tutti i lettori che vorranno seguirci.