È uscito “Mediterraneo – stesso sangue, stesso fango”, il nuovo libro di Antonio Evangelista, edito da Santelli.
Si tratta di una disamina dei principali conflitti e delle crisi economiche e politiche nei Paesi del Mediterraneo: eventi criminali rispetto ai quali il Mare Nostrum diventa scena del crimine.
Lo scopo di questa analisi è rendere evidente il modus operandi e i moventi dei Paesi occidentali, che invadono altri Stati e ne usurpano le risorse, ne ostacolano le strategie energetiche, invocando il vecchio slogan dell’esportazione della democrazia. L’Italia è al centro di questo scenario, in quanto naturale snodo mediterraneo della rete dei gasdotti. Ecco allora spiegata la semina del dissenso e delle proteste negli Stati presi di mira. Destabilizzare per occupare, per sottomettere e sfruttare, a ogni costo.
Antonio Evangelista, ex dirigente di Polizia, ha avviato la sua carriera tra le mine inesplose nei campi profughi di Sabra e Shatila nel 1982, poi come incaricato negli Uffici Investigativi e Antiterrorismo e come membro della Polizia Internazionale ONU, ha infine concluso nel 2022 in Giordania, come dirigente della Polizia-Interpol ed esperto di terrorismo confessionale (ISIS) e criminalità organizzata.