Manovra. “Da eroi a dimenticati”, il calvario dei lavoratori precari covid
Ennesimo esempio di precariato italiano, tra incertezze dei diritti e chiamate ai doveri.
Infaticabili quando in un periodo che sembra ormai lontanissimo (ma forse non lo è ancora del tutto) l’Italia provava e riusciva ad uscire dal baratro del covid con vaccinazioni di massa in tempi rapidissimi, che non si vedevano dal secolo scorso.
Speranzosi, quando credevano che tanti sacrifici ed anche tanti rischi venissero meritoriamente riconosciuti alla pari del personale sanitario con cui, in squadra, hanno reso possibile il colpo di reni nazionale.
Delusi, oggi, dalla decisione della politica di trattarli diversamente dai colleghi sanitari, per i quali la stabilizzazione sembra finalmente arrivare.
Sono i tecnici e gli amministrativi reclutati con procedura pubblica in piena emergenza coronavirus, per i quali si attendeva la stabilizzazione nella manovra romana di questi giorni, ma che pare che last minute siano stati “scaricati”.
Di ieri la nota stampa del coordinamento siciliano (che include i lavoratori di tutte e nove le province dell’Isola), ma il tema è ovviamente nazionale e trasversale a tutte le regioni, con cui denunciano tutta l’amarezza e dichiarano di essere sul piede di guerra: “A differenza del personale amministrativo – dicono – il personale sanitario e socio-sanitario è stato già inserito in un chiaro percorso normativo che li tutela e che estende al 31 dicembre 2024 il termine di scadenza dell’arco temporale in cui gli enti del Servizio Sanitario Nazionale possono assumerli a tempo indeterminato. Ci sembra di assistere all’ennesima disparità di trattamento ingiustificata. Siamo amareggiati, delusi e ci sentiamo traditi perché le tante promesse e rassicurazioni, fino a questo momento sono state malamente disattese da chi può tutelare noi ed un Sistema Sanitario Regionale che senza di noi subirebbe un ulteriore duro colpo che la sanità non può permettersi!”.
E, con lo spettro di una protesta ad oltranza continuano chiedendo da oggi “le stesse forme di tutela garantite al personale medico ed infermieristico e, nell’attesa che queste possano attuarsi, una congrua proroga dei contratti in scadenza al 31/12/2022”, pur riconoscendo “l’impegno preso dal Governo Nazionale attraverso l’OdG che mira a porre in essere una definitiva soluzione per la nostra categoria all’interno del Milleproroghe, come dichiarato da autorevoli esponenti del partito di maggioranza”.
In attesa della difficile partita all’ombra del colosseo, la prossima di campionato è sui tavoli palermitani, in attesa di una corposa proroga tra le notti insonni dei precari, come nella ormai consueta tradizione politica italiana.