“Clarissa”, edito da Jouvence, è il titolo dell’ultimo libro pubblicato da Nunzio Beddia, scrittore, filosofo e docente di Lettere in pensione.
Descrizione
Il libro si snoda e si regge su un singolare scambio epistolare tra una giovane donna, colta e disinibita, di nome Clarissa e un anziano professore in pensione. Le lettere, tramite le quali prende forma il libro, ci parlano di una relazione che si realizza attraverso confessioni private, disquisizioni letterarie e argomenti teologico-filosofici. Tra i diversi problemi affrontati e portati a soluzione spicca l’individuazione del solco che divide, e nel contempo unisce, scrittori e pensatori precristiani come Omero, Saffo, Platone, Catullo, Orazio e quelli venuti dopo l’affermazione definitiva di Cristo, come sant’Agostino, Dante, Ungaretti, Montale. Inoltre, lettera dopo lettera, tra discussioni, disappunti e confronti, si dispiega lo svelamento di un inganno amoroso.
Estratti
“Clarissa al Prof (lettera del 10 settembre 2016): E già che ci sono, le faccio la seguente proposta: perché al posto mio non è lei a confidarmi qualche sua avventura sentimentale? Un’avventura che ancora la coinvolge e possiede? Non una storia breve, di quelle che finiscono nel volgere di tre, quattro giorni, al massimo un mese. Io mi aspetto da lei un intero vassoio ripieno di cibi selezionati e piccanti, con contorno di salse piacevoli e dolci; una storia, insomma, che la fa vibrare ancor oggi di risentimento e di amore: che fa rimanere di stucco, che costringe, chi ascolta, a sgranare gli occhi e a gridare: “Cazzo, questa sì che è una storia coi fiocchi!”.”
“Il Professore (a proposito di Seneca): Deve essere stato proprio un figlio di puttana di retore, uno che ha costruito la sua fama e ricchezza sul dono che la natura gli aveva elargito: la capacità di fabbricare parole e di scorgere le figure che danzano nel cuore dell’uomo.”
Autore
Nunzio Beddia nasce a Cattolica Eraclea (AG) il 7 aprile 1948. Nel 1971 si laurea in Lettere classiche. Nel dicembre 1987 entra nel Cammino Neocatecumenale. Ne esce nel 2000. Allo scoccare del suo quarantacinquesimo anno, incontra in un bar i fratelli Bonfilius (Aristide e la sorella Àrtemi), con i quali inizia un sodalizio culturale che dura ancor oggi. Uno dei frutti di tale sodalizio è il Manifesto per una nuova ermeneutica intitolato I Randagi (2013), che mira a ridisegnare la trama “spirituale” dell’Europa.